I vantaggi del protocollo
Fino ad ora, l’ipnosi poteva essere efficace solo se il cliente si apriva al terapeuta e gli comunicava cosa doveva essere cambiato. Solo allora l’ipnotizzatore poteva agire con successo. Utilizzando il protocollo Simpson e comunicando con il superconscio attraverso segnali ideomotori, dati generalmente dalle dita, è possibile agire anche senza bisogno di spiegazioni.
Gli ipnotisti che lavorano con il Protocollo Simpson esprimono spesso un grande sollievo per i loro clienti. Molti clienti infatti non sarebbero in grado di aprirsi sufficientemente per permettere di trovare l’origine profonda del problema, o il fatto di parlarne li obbligherebbe a rivivere una situazione traumatica. Con il Protocollo Simpson questo non è più necessario.
Si tratta di un processo diretto ed efficace. Se il cliente lo permette e con l’aiuto del superconscio, la parte critica che può ostacolare l’ipnosi viene ignorata. Tutti i cambiamenti sono realizzati direttamente dal superconscio e possono avvenire molto rapidamente.
La tecnica è spiegata in dettaglio e dimostrata in seminari dal vivo in modalità presenziale o a distanza in visioconferenza. Il protocollo Simpson è stato sviluppato affinché gli ipnotisti lo usino e lo integrino nel loro lavoro. Sulla base delle esperienze positive e delle molte possibilità offerte dal protocollo, siamo convinti che il lavoro prolungato nello stato di Esdaile è forse la più importante svolta nell’ipnosi degli ultimi decenni. Tuttavia, lo stato Esdaile è usato solo come un “trampolino di lancio” verso altri livelli nei quali il lavoro è possibile.
Il protocollo Simpson è in continua evoluzione. Lo stato di Esdaile viene utilizzato per raggiungere lo stato “elevato”. In questo modo, si può raggiungere qualsiasi livello o area nella quale la mente del cliente vuole portarlo per ottenere un risultato ottimale per lui.